Tema caldo di questo periodo in materia di Sustainability è il Bilancio di Sostenibilità. Questo documento, evoluzione dei primi bilanci sociali della seconda metà del ‘900, viene menzionato per la prima volta in Unione Europea nel ‘Libro Verde della Commissione’ del 2001. Si tratta di un report che si preoccupa dell’impatto ambientale e sociale dell’azienda sul territorio.
Pur non essendo obbligo di legge, se non per “le imprese di grandi dimensioni che costituiscono enti di interesse pubblico […] aventi in media più di 500 lavoratori […]”(Direttiva UE 95/2014), sono sempre di più le piccole e medie realtà italiane che scelgono di redigere tale documento. Guidate dal proprio senso di responsabilità e/o in alcuni casi dalla ‘spinta gentile’ di clienti e fornitori che lo richiedono.
È proprio notizia di questi giorni, inoltre, l’avvio della prima edizione del “Premio Bilancio di Sostenibilità” per le aziende dei settori Food, Energia e Moda organizzato da Corriere della Sera in collaborazione con la Bologna Business School. I criteri di valutazione adottati si basano su 15 indicatori ambientali, sociali e di Governance.
PPS all’Osservatorio Food Sustainability del Politecnico di Milano
In qualità di Partner dell’Osservatorio Food Sustainability del Politecnico di Milano, abbiamo di recente partecipato ad un Workshop dedicato con alcune anticipazioni dei risultati della ricerca 2021/22.
Un importante focus di questa edizione è proprio il Bilancio di Sostenibilità e la mappatura degli “eco-tools” e strumenti a supporto delle aziende utilizzabili per la misurazione della propria impronta ecologica sul territorio.
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