PPS al Convegno Food Sustainability 2020 – Osservatori Digital Politecnico di Milano

Si è tenuto a Milano in diretta streaming lo scorso 3 giugno il Convegno Finale dell’Osservatorio Food Sustainability del Politecnico di Milano. Focus dell’edizione di quest’anno:

  • le soluzioni di packaging parlante;
  • i modelli di redistribuzione delle eccedenze alimentari e degli sprechi;
  • le filiere corte sostenibili;
  • le Start-up AgriFood sostenibili.

La sostenibilità vien innovando! Informazione e circolarità, Chiavi di volta per una filiera più sostenibile e inclusiva.

I Dottori e Ricercatori del Politecnico hanno alternato le presentazioni dei risultati di ricerca agli interventi in sede di tavola rotonda di manager e figure istituzionali coinvolte in prima persona, sia per le aziende della domanda sia per quelle dell’offerta, nei processi di promozione della sostenibilità di filiera.

Lo studio e l’individuazione delle soluzioni di packaging innovativo ci ha coinvolti in modo diretto in quanto PPS, oltre ad essere sponsor dell’Osservatorio, è promotrice esclusiva per l’Italia di una innovativa soluzione di Smart Label basata su Barcode Dinamico.

Packaging Parlante e Tracciabilità di Filiera

Sulla base del framework di sostenibilità del packaging alimentare, messo a punto dai ricercatori durante la scorsa edizione dell’Osservatorio, anche quest’anno è stata portata avanti l’individuazione e lo studio di quelle soluzioni innovative in grado di garantire la sostenibilità degli imballaggi apportando un valore in termini di:

  • Riduzione dell’impatto ambientale;
  • Garanzia di qualità del prodotto;
  • Valore sociale apportato;

Per definizione il packaging viene definito “parlante” quando è in grado di far “parlare” il prodotto aumentando la quantità e la tipologia di informazioni comunicabili tramite l’adozione di diverse tecnologie.

I benefici di queste nuove tecnologie sono numerosi per gli attori di tutta la filiera e possono essere riassunti da un breve estratto dell’intervento della Prof.ssa Barbara Del Curto, Condirettore Scientifico dell’Osservatorio Food Sustainability:

Il packaging ‘parlante’ impatta sulla supply chain in molti modi facilitando una gestione ottimizzata del cibo nei diversi stadi, evitando lo spreco e migliorando tracciabilità, anticontraffazione, conservazione degli alimenti e monitoraggio delle temperature. Facilitando, poi, la comunicazione al consumatore delle date critiche e delle altre informazioni in etichetta.

Il nostro intervento: PPS – Smart Label con Barcode Dinamico

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ogni anno nel mondo, circa 600 milioni di persone, quasi 1 ogni 10 sul globo, è vittima di patologie di origine alimentare dovute alla cattiva conservazione di prodotti e generi alimentari.

Per questo PPS è promotrice esclusiva per l’Italia di un’innovativa Smart Label basata su Barcode Dinamico che, applicata al packaging primario, secondario o terziario, è in grado di monitorare la temperatura dei prodotti lungo tutta la filiera garantendo la qualità del prodotto secondo standard certificati.

Il nostro General Manager, Guido Gatti, ha presentato le caratteristiche e i benefici che la nostra Smart Label è in grado di apportare alla filiera durante la tavola rotonda dedicata al packaging.

Tali benefici concorrono a pieno con quelli evidenziati dal framework del Politecnico, in termini di impatto ambientale, sicurezza degli alimenti e apporto di valore sociale. Grazie al monitoraggio costante della temperatura, oltre a garantire la qualità degli alimenti, l’etichetta garantisce una riduzione degli sprechi e dei resi di prodotto nonché l’intera trasparenza di filiera in quanto connessa al Cloud ed integrabile alla Blockchain.

► Scopri di più sulla nostra Smart Label

Riduzione degli sprechi, redistribuzione delle eccedenze

Condotta su un campione rappresentante il 20% e il 34% del market share delle aziende della distribuzione e della ristorazione collettiva, la ricerca condotta dall’Osservatorio evidenzia l’impegno di queste ultime nel portare avanti numerose iniziative atte alla redistribuzione delle eccedenze e riduzione degli sprechi alimentari.

In particolare, è emerso che una delle pratiche più adottate è quella della donazione delle eccedenze. La totalità del campione difatti dichiara di effettuare già tale pratica in favore di banchi alimentari e organizzazioni no-profit. Altre azioni importanti a sostegno del riutilizzo delle eccedenze sono ad esempio la vendita dei prodotti prossimi a scadenza o quelli con difetti estetici a prezzi scontati e la donazione a strutture ospitanti animali (zoo, canili etc.).

Grazie alla ricerca, inoltre, è stato possibile individuare i principali fattori sia abilitanti che limitanti al processo di implementazione di tali pratiche virtuose in filiera. È emerso dunque che i principali driver sono rappresentati dal commitment del top management delle aziende e dalla pressione dell’opinione pubblica e dei media e viceversa, le principali barriere sono relative alla sostenibilità dei costi e alla strutturazione dei processi.

Particolare merito va riconosciuto agli hub contro lo spreco alimentare che giocano un ruolo fondamentale nel processo di sensibilizzazione al riutilizzo delle eccedenze. Milano è stata ospite nell’ultimo anno di un progetto dedicato riuscendo a recuperare ad oggi 120 tonnellate di eccedenze per un valore di quasi mezzo milione di euro.

Filiere Corte Sostenibili e Start-up AgriFood

Anche in materia di filiere corte sostenibili, quest’anno l’Osservatorio ha analizzato numerose realtà relative ai settori del lattiero-caseario e dei salumi individuando quattro modelli di short food supply chain distinti: Downstream Oriented, Fully Integrated, Information-Rich ed End-to-End che differiscono per prossimità relazionale, informativa e geografica.

Infine, secondo i dati di ricerca, tra il 2015 e il 2019 sono 1.158 le Start-up AgriFood sostenibili che perseguono almeno uno degli SDG (Sustainable Development Goals) contenuti nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. L’Italia, con 53 startup di cui solo 7 sostenibili, rappresenta un mercato ancora limitato che raccoglie appena 300mila dollari rispetto ai 2,3 miliardi dollari globali raccolti (0,01% del totale).

► Scopri tutti i dati di ricerca e le analisi complete sul portale degli Osservatori del Politecnico di Milano

(Fonti: Osservatori.net – Osservatorio Food Sustainability, Politecnico di Milano | OMS, Organizzazione Mondiale della SanitàFood Safety)

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Questo articolo ha 2 commenti.

  1. Gina Littleton

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