Il convegno dell’Università degli Studi di Brescia traccia il futuro del settore agricolo, fatto di innovazione e trasformazione digitale.
Il convegno
Lo scorso 21 Novembre si è tenuto presso l’Università degli Studi di Brescia il convegno “Servizi e soluzioni per l’agricoltura di precisione”. L’evento ha visto presenti i più grandi attori del settore Agricoltura 4.0, tra i quali: il Politecnico di Milano, Confagricoltura, Enapra, InnexHUB e il lombardo Digital Innovation Hub che, nato nel 2017, conta già 11 associazioni di categoria, solo nelle province di Brescia, Cremona e Mantova.
Anche PPS – Price Performance Solutions, in qualità di sponsor dell’Osservatorio Smart AgriFood del Politecnico di Milano e partner dell’Osservatorio Food Sustainability, è stata invitata a partecipare e a prendere parte all’intervento di Andrea Bacchetti, Direttore di entrambi gli Osservatori e docente dell’Università di Brescia in materia di Agricoltura 4.0.
Il modello di filiera 4.0 – Vision e benefici
Parlare di agricoltura oggi, significa saper coniugare la tradizione, fatta di risorse e prodotti fisici, con l’intangibilità del mondo digitale. Non si tratta di una velleità dei tempi moderni ma di una vera necessità, perché, come ha ben spiegato Bacchetti, perseguire un modello di filiera agroalimentare Smart e digitalizzata serve a mettere in interconnessione tutte le risorse che vi operano, al fine di garantire competitività e trasparenza.
Ad oggi la filiera agroalimentare deve rispondere a richieste chiare e precise, tra le tante, per esempio, c’è l’importantissima questione della tracciabilità dei prodotti che garantisce la sicurezza al consumatore e che valorizza il prodotto stesso, qualificando il lavoro del produttore. Per farlo è necessario raccogliere dati, metterli a sistema, diffonderli e compararli. Un’azione lunga e complessa che però può essere notevolmente facilitata impiegando i vantaggi del digitale. Ecco perché l’adozione di un modello di filiera 4.0 permetterebbe di migliorare lavoro e risultati, garantendo benefici in termini di qualità alimentare e di tracciabilità. Inoltre, ad una maggior valorizzazione del prodotto corrisponde un incremento della richiesta e quindi una maggiore produttività, un aspetto che, se associato ad una riduzione dei costi grazie a input produttivi semplificati e ai tempi dei processi decisionali migliorati, dimostra come la filiera 4.0 possa di fatto contribuire attivamente un aumento dei ricavi.
Il mercato del 4.0 in Italia e nel mondo
Le soluzioni di Agricoltura 4.0 sono una realtà esistente e in costante crescita. I dati che Bacchetti ha riportato in sede di convegno, mostrano un valore di mercato complessivo globale pari a 7 miliardi di dollari.
L’Italia da sola gioca un ruolo fondamentale. Infatti sta investendo 430 milioni, pari al 19% del totale degli investimenti europei e il 5% di quelli globali, con una crescita di investimenti di settore annua pari a circa il +270%. Questa crescita è trainata dai cosiddetti Digital Enablers tra i quali spiccano le piattaforme software di data analytics, device mobili, IoT, Sistemi Cloud etc.
Nonostante questo, uno studio condotto dal Politecnico in collaborazione con il laboratorio di ricerca RISE, mostra che, in materia di implementazione delle tecnologie 4.0, c’è ancora molto lavoro da fare per poter raggiungere gli standard di innovazione tipici dei paesi più avanzati. Infatti, da un’indagine condotta su un totale di 1.467 aziende agricole italiane, solo il 55%, ovvero poco più della metà, dichiara di utilizzare macchinari e/o tecnologie avanzate per la pianificazione delle colture, per la semina/piantumazione, per la coltivazione o per il raccolto. Tuttavia lo scenario è promettente e la crescita costante dimostra una volontà concreta del settore italiano di affiancare tradizione e digitale, per performance migliorate sia del lavoro che dei prodotti.
Needs & Solutions
Quanto accennato sopra delinea chiaramente l’esigenza contemporanea degli agricoltori: trovare supporto alle attività di mappatura, monitoraggio e analisi del terreno e delle coltivazioni, analizzare i fattori ambientali, ottimizzare i sistemi di irrigazione e fertirrigazione, utilizzare al massimo dell’efficienza macchine e attrezzature, in poche parole gestire al meglio le risorse. Sembra impossibile poter rispondere a tutte queste esigenze, eppure una soluzione esiste già ed è l’impiego di tecnologie capaci di rendere Smart e competitivo tutto il processo agroalimentare. Non è più utopia, i providers capaci di fare tutto questo esistono e PPS – Price Performance Solutions lo dimostra.
Superamento delle barriere attraverso l’informazione
Se tutto questo già esiste e ha dimostrato la sua efficacia, cosa ne inibisce l’applicazione? Perché ancora si oppone resistenza alla filiera 4.0, limitando notevolmente il processo d’innovazione? Dalla ricerca, condotta dagli Osservatori in collaborazione con RISE, risulta che la principale causa di questa diffidenza sia la scarsa o inesatta informazione degli operatori. I dati sono direttamente proporzionale al grado di specializzazione degli stessi (non tanto all’età dei singoli operatori come verrebbe da pensare). Quindi più la specializzazione di un operatore è elevata, più lo stesso sarà favorevole ad abbracciare modelli innovativi, implementando le soluzioni 4.0. Ecco spiegato il motivo per cui è di prioritaria importanza sensibilizzare, diffondere e divulgare la materia, al fine di creare una conoscenza consapevole.
Il digitale suscita ancora avversione e diffidenza, nel settore agricolo ancora di più, forse perché il suo linguaggio è molto distante da quello della terra, della pioggia, del raccolto. Però far dialogare i due settori è estremamente urgente. L’avvento del 4.0 è ormai atteso in tutta Italia, PPS già sta lavorando con successo in questa direzione, è giunto il momento di raccontare e diffondere risultati, storie e ricerche, per avvicinare anche i più scettici e contribuire davvero alla rivoluzione!